L'analisi Re.Mi (refraction microtremors) rientra nei metodi di prospezione geofisica in sismica passiva -come le acquisizioni H/V- che consistono nel registrare microtremori (mettere i geofoni “in ascolto”), cioè rumori ambientali dovuti a sorgenti naturali "lontane" (vento, mare, attività antropica) o, come nello specifico caso delle Re.Mi, a strade con traffico veicolare. Lo stendimento geofonico si dispone in genere perpendicolarmente alla principale fonte di rumore ossia perpendicolarmente alla strada scelta. In genere la scelta della Re.Mi si applica nei siti troppo rumorosi, dove il colpo o lo sparo non è sufficiente a superare il rumore di fondo, ma in genere la MASW si realizza lo stesso insieme alla Re.Mi per un eventuale confronto. Se la sorgente di rumore è troppo lontana dal sito della prova potrebbe essere necessario aumentare il guadagno per l’acquisizione. In genere lo stendimento deve essere lungo 50-60 metri in modo che vengano ben definite le basse frequenze (strati profondi). L’intervallo di campionamento è sempre posto tra 0.5 e 2.0 millisecondi mentre la durata dell’acquisizione può essere di circa 5 minuti, organizzata in intervalli di 1 minuto. Nella fase di elaborazione del segnale poiché la posizione della sorgente è ignota o comunque non in asse con il nostro stendimento, è necessario utilizzare un criterio per il picking diverso dalla prove MASW; nelle MASW infatti il picking viene effettuato sul massimo di coerenza del segnale (parte centrale dello spettro), mentre nelle prove Re.Mi bisogna condurre un picking alla base dello spettro, ossia piccare in quell'area di passaggio tra lo zero (area dello spettro dove non vi è segnale) e il segnale stesso.