La TOMOGRAFIA SISMICA è una metodologia di indagine che sfruttando le onde sismiche "artificiali" rifratte del sottosuolo produce un modello stratigrafico. A differenza della sismica classica a rifrazione questa prova evidenzia anche i livelli o strati ad inversione di velocità. Per ottenere un buon modello geofisico del sottosuolo è necessario almeno energizzare 9 volte lungo la stesa geofonica costituita da 24 geofoni.
Tale prova ha anche la finalità di evidenziare l'omogeneità del terreno di appoggio della struttura da realizzare, in modo tale che essa non sia fondata a cavallo tra un passaggio laterale di terreni con diversa risposta sismica.
L'elaborazione tomografica e la restituzione del modello geofisico viene effettuata con il software Rayfract. L'energizzazione viene eseguita con un fucile sismico o con massa battente da 10 kg.
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