La prova down-hole è finalizzata alla determinazione dei profili delle onde sismiche di compressione, P, e di taglio, S, con la profondità. Essa consiste nel produrre sulla superficie del terreno una perturbazione mediante una sorgente meccanica e nel misurare il tempo d'arrivo delle onde dirette, P ed S, alle varie profondità all'interno di un foro opportunamente predisposto. Dall'esterno si provvede a generare l'onda P mediante un colpo verticale di mazza, mentre le onde S (Sx - Sy) vengono generate mediante una trave di legno, opportunamente costruita e disposta come da figure allegate e resa solidale al suolo mediante un forte contrasto. L'energizzazione è generata per le due componenti Sx e Sy mediante un colpo di mazza orizzontale e ben assestato su le piastre in ferro-alluminio applicate sulle estremità della trave. Queste tre fasi di energizzazione sono effettuate per steep di 1 metro alla volta in risalita dal fondo del foro dove, per ogni metro, si blocca una terna geofonica (geofono da foro) in grado di registrare i tempi di arrivo delle onde (VP-Vx-Vy). Ottenuti i tempi di arrivo e conoscendo la distanza esatta del punto di scoppio dal foro, si ricavano le domocrone e la sismostratigrafia del sottosuolo, con i relativi intervalli e passaggi di velocità necessari al calcolo del Vs30 e, sopratutto, al calcolo di altri parametri fisici del terreno.
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